A differenza delle altre stanze, esuberanti di colorita eleganza barocca, la sala d'ingresso, con le porte, il soffitto e i mobili tutti di noce, il gran lampadario in ferro battuto e i quattro ritratti marziali che il tempo ha contribuito a incupire, dà un'impressione di quasi severa imponenza e solennità.

La disposizione dei mobili è ordinaria per il tempo: al centro il tavolo circondato da seggioloni e sedie, appoggiato a una parete l'armadio e lungo altre due pareti due cassapanche con pedana e spalliera. Le fasce a doppia baccellatura, ripetuta nelle traverse che uniscono le gambe, e la decorazione a formelle sagomate estesa ai lati denunziano la provenienza emiliana rispettivamente del primo e del secondo; mentre un seicento meno pesante — chiaramente toscano — è quello delle cassepanche, strutturate in una lineare alternanza di specchiature e lesene.