107 Croce di Albiano

107

Croce di Albiano

XII Secolo

Croce astile di bronzo dorato a fuoco (doratura quasi scomparsa), decorazione incisa. I bracci della croce si allargano verso le estremità. La figura di Cristo, dorata, è applicata. Il Cristo è rappresentato secondo l'iconografia del «Christus triumphans», vivente, ad occhi aperti, veduta frontale, capelli divisi da una scriminatura centrale scendenti in due bande sulle spalle, torace segnato nelle costole, ventre sporgente; perizoma lungo fino alle ginocchia, con bande annodate sul davanti e ricadenti dai fianchi, pieghettatura simmetrica; gambe e piedi paralleli, appoggiati e inchiodati su suppedaneo a tavoletta rilevata. La croce, decorata lungo i bordi da una fascia a disegno geometrico inciso, reca all'interno del retro solo le figurazioni, a mezzo busto, di un angelo (in alto), della Madonna e di S. Giovanni, che per stile e tecnica appaiono aggiunte più tarde (sec. XIV). Anche il davanti reca una decorazione incisa (simboli degli Evangelisti, Agnus Dei entro quadrilobo al centro, tralcio vegetale che forse rappresenta ancora l'«Arbor Vitae»), anch'essa più tarda ma forse di mano diversa da quella del retro.

Dalla Chiesa di S. Pietro ad Albiano (Montemurlo).

Approfondimenti

Altezza: cm 34 
Larghezza: cm. 23,5

La Signora Gauthier, che ha fornito tutte le indicazioni storico-critiche pertinenti all'oggetto, data questa croce tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, ritenendola opera di officina umbro-toscana. Tale ipotesi sembra appoggiata dalla presenza di oggetti che presentano, anche se su scala diversa, la stessa iconografia del Cristo quale compare in questa croce: ad esempio nel Cristo ligneo policromato di S. Vincenzo a Torri (Scandicci), che ripete fedelmente lo stesso tipo.

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108 Croce di Limonges

108

Croce di Limonges

XIII Secolo

Croce con placca centrale di forma quadrata, di bronzo dorato a fuoco e smaltato (in azzurro? solo tracce), nello stile degli smalti di Limonges; figura di Cristo applicata. «Titulus» (IHS) in alto; i bracci recano una vegetale a forma di tralcio che forse ricorda ancora l’«Arbor Vitae». Il Cristo è rappresentato ancora vivente, secondo l'iconografia del «Christus patiens» con gli occhi aperti (formati di smalto), coronato e nimbato, la testa inclinata sulla spalla destra, lungo perizoma che scende al disotto delle ginocchia leggermente flesse. L'anatomia del torso è sottolineata da linee incise, i piedi si confondono col suppedaneo. Le forme assai goticheggianti, il canone slanciato della figura, i particolari anatomici stilizzati, inducono a datare questa croce verso il settimo-ottavo decennio del XIII secolo.

Dalla Chiesa di S. Michele a Baggio (Pistoia)

Approfondimenti

Altezza: cm 21 
Larghezza: cm. 14,5

Lo smalto di Limonges è stato prodotto nei primi secoli del primo millennio nell'omonima città francese. In particolare con il XII secolo gli smalti vitrei furono prodotti all'interno di una grande industria specializzata nella decorazione di oggetti metallici con l'applicazione di tali smalti.

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109 Croce di Piuvica

109

  1. Croce di Piuvica

XIV Secolo

Croce astile in argento sbalzato, fuso, smalti e dorature. Sulla parte frontale sono rappresentati, nei lobi laterali, in apice e sulla base i quattro evangelisti in argento sbalzato. Sul retro sono riportati i dolenti, Maria e Giovanni. Alcune tracce sulla scritta INRI fanno pensare ad una smaltatura purtroppo andata perduta nel tempo.

Dalla Chiesa di SS. Maria e Biagio a Piuvica (Pistoia)

Approfondimenti

Altezza: cm 45 
Larghezza: cm. 35

 

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110 Croce di Masiano

110

Croce di Masiano

XVI Secolo

Croce astile d'argento sbalzato e parzialmente dorata a fuoco. Bracci terminanti in espansioni quadrilobate (finali incompleti più tardi). Figura di Cristo a tutto tondo fusa a cera perduta, applicata. Sul retro, nei quadrilobi, sono (dall'alto) le mezze figure della Madonna addolorata, S. Jacopo? (a sinistra), S. Giovanni (a destra), S. Antonio Abate? (in basso); all'incrocio dei bracci l'Agnus Dei; sotto i piedi di Cristo il teschio e le ossa simboleggianti il Calvario. Sul davanti corrispondono, a sbalzo molto rilevato: il Pellicano (in alto), l'Arcangelo Gabriele annunciante (a sinistra), la Vergine annunciata (a destra), S. Sebastiano (in basso), la Colomba dello Spirito Santo (all'incrocio dei bracci), la Maddalena? (più in basso). Sia sul retro che sul davanti ai quadrilobi si alternano pannelli con un rosone centrale dal quale escono foglie e tralci stilizzati. L'opera, di grande qualità, pur riflettendo le forme gotiche nel disegno tradizionale della croce, indica chiaramente un interesse per le correnti pittoriche e plastiche fiorentine verso la metà del XVI secolo: la figura di Cristo, di un'anatomia tanto articolata e naturalistica, indica lo studio di prototipi fiorentini e romani della prima metà del Cinquecento, mentre le mezze figure incise sul retro si avvicinano, nei loro elegantissimi profili attorti, al manierismo di marca post-pontormesca quale si configura, in pittura, in un Pier Francesco di Jacopo Foschi.

Dalla Chiesa di S. Maria Assunta a Masiano (Pistoia)

Approfondimenti

Altezza: cm 37 
Larghezza: cm. 27

Restaurata da R. Salvestrini nel 1967.
Esposta alla Mostra d'arte antica a Pistoia, 1899 (n. 360)

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